giovedì 29 dicembre 2016


"Il bugiardo?"

Titolo: L'Avversario
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi

La recensione contiene spoiler?: Si

Alcuni autori tentano di mostrare la mente umana attraverso l'immagine di una piramide stratificata, dove una piccola porzione della sua punta, considerata la coscienza, affiora in superficie grazie a tutto ciò che vi è nascosto sotto: la base fondante. Non ritengo sia la più adatta a mostrarne la complessità ma, nonostante questo, la sua imprecisione, ne racchiude l'aspetto più affascinante e cioè l'insondabilità. Il lavoro di Emmanuel Carrère, basato su una storia vera, nella sua semplicità d'esposizione, tenta di ricordarci ciò che l'essere umano infondo è, e quindi solo e solamente il profondo mistero di sé stesso. Quante volte si compiono scelte non comprese e nebulose? Quante volte davanti a opzioni logiche per entrambi i due fuochi della nostra esistenza, il Sentimento e la Ragione, si abbraccia esattamente l'opposto di ciò che vorrebbero per noi? Spesso, più spesso di quanto si è disposti ad ammettere in realtà.
E di fronte a un uomo che uccide le sue famiglie, quella di origine e quella da lui stesso creata, eliminando genitori, moglie e figli, cosa si può dire? E' proprio vero e soprattutto si può essere certi che nella sua stessa condizione d'esistenza, fatta di estrema solitudine e incapacità di vera affermazione, saremmo tanto forti e stabili da ripudiare, fin nei suoi più profondi aspetti e peculiarità un atto tanto crudele? Fino a che punto il confine tra bene e male è netto, imprescindibilmente tracciato? E il castigo, arriva per l'espiazione dei peccati altrui o per l'orripilante sensazione di essere parte della fragilità della vita che infondo fa parte di lui quanto di noi, nell'accezione più tenue forse, di pulsioni mentali debitamente controllate e fuggenti per i più? E la religione, è davvero una soluzione? Oppure non è altro che un porto sicuro d'approdo per lenire le ferite di un viaggio condotto tra sofferenze non tollerabili in solitudine per molti? Un approccio onesto a questo libro può dare l'occasione di viaggiare, almeno in parte, dentro noi stessi, dentro i nostri pensieri. E se vi perderete al loro interno, o sarete indignati per quanto ha commesso Jean-Claude Romand, o anche se alla fine lo capirete, arrivando a provare empatia per il suo dolore, vero o bugiardo che sia, L'Avversario di Emmanuel Carrère avrà compiuto il suo scopo, quello di farvi fermare a riflettere anche se solo per brevi attimi sulla fragilità dell'essere umano che, dall'alto della sua presunzione, quando c'è la nebbia, non può far altro che rallentare se non vuole schiantarsi contro il primo palo che incontra, fendinebbia o no che si voglia. Se volete interrogarvi sull'esistenza dell'uomo e soprattutto guardarvi dentro, leggete L'Avversario di Emmanuel Carrère.

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