domenica 16 aprile 2017

"Il delirio"

Titolo: L'osservatore
Autore: Franck Thilliez
Casa editrice: Nord

La recensione contiene spoiler?: Si


Il vocabolario Treccani alla voce bigotto recita: “Di persona che mostra zelo esagerato più nelle pratiche esterne che nello spirito della religione, osservando con ostentazione e pignoleria tutte le regole del culto”. E a quali abomini si giunge abbracciando questa via distorta di pensiero? Un'idea neppure troppo vaga ce la si può fare affrontando la storia contenuta ne “Le syndrom E”, il libro di Franck Thilliez il cui titolo in Italia è stato tradotto, male a mio modo di vedere, con L'osservatore. Il commissario Sharko e il tenente Lucie Henebelle si troveranno immischiati loro malgrado in una vicenda macabra che sconfina dal territorio francese per approdare fin nel lontano Egitto e poi, ancora, nelle estese terre canadesi. La forza di questo romanzo sta nella trattazione di una vicenda realmente accaduta che affonda le radici nel nero del governo canadese retto a suo tempo dal primo ministro Maurice Le Noblet Duplessis che, negli anni 40' e 50' del secolo scorso, ha legittimato esperimenti atroci su poveri bambini innocenti strappati o concessi dalle loro famiglie.
In virtù di una perversa logica economica basata su un meccanismo di sovvenzione federale sono stati torturati e uccisi bambini innocenti trasformandoli in cavie da laboratorio. I crimini venivano perpetrati anche in istituti gestiti dalla Chiesa cattolica che incamerava una montagna di denaro, oltre a quello governativo, grazie ai versamenti fatti da parte delle stesse famiglie che si erano sbarazzate proprio di questi “illegittimi” e che, in un qual modo, non potevano più accudire a casa propria. Questa vicenda di atroce efferatezza umana e che per molti versi può essere paragonata all'Olocausto nazista è stata una delle pagine più nere della storia del Canada. Franck Thilliez coglie per noi questa tristissima vicenda, che credo a ragione di ritenere ai più sconosciuta, e la porta alla nostra attenzione utilizzando il potente mezzo dell'immagine subliminale. Un misterioso video, ricercato in lungo e in largo da spietati assassini, è la base sulla quale lo scrittore costruisce un libro mozzafiato che, intriso anche da profonde sofferenze personali, nello specifico i tormenti dell'anima dei due protagonisti della storia, diventa il filo conduttore che permetterà al lettore di arrivare fin recesso più nero del cuore dell'animo umano. Numerosi studi, più o meno segreti, sono stati condotti sulla potenza dell'immagine e su come il loro fissarsi alla nostra mente ne permetta il forzato condizionamento spingendosi fino alla manipolazione debitamente indotta. Qualcuno ha qualche idea dei danni permanenti che può portare la pornografia? E della dipendenza che può instaurare nelle menti dei suoi fruitori, anche non abituali? Se ne avrete voglia, di articoli del genere se ne trovano con facilità in rete; vi consiglio di selezionare i più autorevoli e di leggerli. Ma per ritornare alla parola che ha dato il via a questa recensione, bigotto... E' triste che durante la storia del genere umano, dietro al manto dorato della religione si siano nascosti alcuni dei crimini più efferati e incancellabili di quella razza che si crede superiore, l'eletta da Dio. La religione, se accolta con gioia e virtù, può davvero salvare: ma purtroppo, come tutte le cose, se mal usata, si trasforma in un mezzo di falsa propaganda ideologica. Questo ad essere buoni... Consiglio la lettura de L'osservatore di Franck Thilliez a chi, nonostante le aberrazioni insite nella parte più tenebrosa di noi, desideri disperatamente aggrapparsi all'amore, quell'amore grazie al quale, il commissario Sharko e il tenente Lucie sono tornati a sperare insieme.   

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